Parmigiani Aldo

Aldo Parmigiani nasce ad Affori, quartiere di Milano, il 17 Ottobre 1935.
Giovanissimo si affianca come allievo al pittore G.M.Mossa, Maestro che, riconoscendo in Parmigiani doti d’artista, lo educa all’olio e lo appassiona alla figura.
In seguito, negli anni tra il 1953 e il ’56 si iscrive alla Scuola Superiore d’Arte del Castello Sforzesco di Milano, sotto la guida del professor Piantini e del professor Bertazzoni e ottiene il riconoscimento quale miglior allievo, premiato dall’allora Sindaco di Milano Aniasi.

Contemporaneamente si iscrive all’Accademia Cimabue di Milano per seguire i corsi di nudo.

Negli anni 1973 ’74 e ’75 frequenta l’Istituto Statale d’Arte di Urbino, presso il Palazzo Ducale, per specializzarsi in arte grafica, calcografia e litografia.

Nel 1960 tiene la sua prima mostra personale ad Asolo nel Castello Cornaro ed è solo l’inizio di una lunga carriera artistica che lo porterà ad esporre nelle piu’ importanti e prestigiose gallerie d’arte in tutta Italia e all’estero. E’ del 1973 la sua prima importante mostra a Milano alla galleria Contemporarte “Il Capricorno” di sole tecniche miste, con ottimo esito di critica.
Nel 1961 sposa Enrica, felice matrimonio dal quale, tra il 1962 e il 1967, nasceranno quattro figli.
Con lei condivide la vita e la passione per l’arte.

Negli anni in cui Milano vive il suo fermento artistico, Parmigiani apre il suo studio-atelier nel cuore di Brera e diventa appassionato e assiduo frequentatore degli ambienti artistici milanesi.
Entra a far parte del gruppo d’Arte Indipendente “Anselmo Bucci”, formazione classica di chi crede ai valori dell’uomo e alla bellezza delle cose.
Ed è su questo credo che Parmigiani basa fedelmente l’intera sua carriera artistica.
Fedeltà apprezzata e riconosciuta dalla critica, come scriverà Ignazio Mornino: “Questo pittore rifugge, fortunatamente, da tutte le tendenze e da tutte le mode. Riesce ad essere sempre se stesso, in una misura classica, che rinverdisce si la grande lezione del passato ma la attualizza con una grande interiorità di altissimo livello.” Nel 1976 il critico Federico Agosteo scrive: “…. Oggi poi sui tuoi dipinti ad olio inoltro io un discorso che si rifà ai piu’ bei nomi dei nostri pittori della cosiddetta “Scapigliatura”: sono convinto che se avessero vocato un figlio alla pittura avrebbero scelto Te e ti avrebbero scelto non a caso, cosi’ come proprio non a caso tu hai scelto di essere stato allievo di G.M. Mossa cui sono legati l’Alciati e Tallone….”

E ancora, nel 1978, scrive: ” Ti distingue altresi’, a tutta tua superiorità, il non esserti lasciato fuorviare dalla facile moda, oggi attualissima di operare secondo quanto sia osannato, e meglio, nel seguire maniere in voga: sia ancora piu’ chiaro e ti sia di merito il non esserti perso a visionare….ed inseguire le pitture…..altrui!….Pertanto l’iter da te mirabilmente intrapreso e costantemente seguito non ha avuto pause ed incertezze, anzi oggi dimostra vieppiu’ la validità del tuo indirizzo sempre proteso ai valori dell’Arte, quella affine a se stessa, quella vera, quella scevra da speculazioni di sorte.”

Contemporaneamente alla pittura ad olio, sperimenta una nuova tecnica pittorica, una combinazione di carboncino e sanguigna, che nel tempo e con accurato studio perfeziona e rinnova attraverso un approccio sempre piu’disinvolto e meno accademico, che lo consacrerà artista completo. In tecnica mista riesce a creare effetti cromatici di grande rilievo che richiamano fortemente l’attenzione del mondo della critica.
Ed in tecnica mista sono gran parte dei suoi piu’ importanti dipinti sacri.
Nel 1983 realizza la sua prima Via Crucis, opera di 14 tavole, presente nella Chiesa Parrocchiale S.S. Pietro e Paolo di Abbiate Guazzone-Tradate (Varese), sua città d’adozione.

Sempre nel 1983, in occasione del 4° centenario, realizza la ricostruzione del Miracolo del Pianto, presente nel Santuario della Madonna Addolorata di Rho (Milano).

Nel 1978 nella Chiesa di San Baudolino ad Alessandria, realizza l’opera di grande dimensione “Madonna con bambino”, riproduzione di una sua maternità che escludeva i caratteri sacri tradizionali e percio’ definita dalla critica “Madonna Laica”. Molto apprezzata, ancora oggi è simbolo di devozione e meta propiziatoria di giovani coppie di sposi.

Nel 1989, sempre in tecnica mista, nella Chiesa di Santa Maria Assunta, Monti di Grotto,Carlazzo (Como), realizza l’opera “Madonna Assunta”.

Nel 1998, nell’apside della Chiesa Parrocchiale San Martino di Ispra (Varese) realizza due opere di grande formato “Annunciazone ” e “Buon Pastore”.

Nel 2009 la sua seconda Via Crucis, opera di 14 tavole realizzata per la Chiesa Della Visitazione dell’Ospedale Luigi A. Galmarini di Tradate (Varese).

Sono invece realizzate ad olio le opere di grande formato del 1970 “Gesu’ tra I fanciulli” , presente nella Cappella dell’Asilo di Abbiate Guazzone-Tradate (Varese) e del 2008 “Lasciate che i pargoli vengano a me”; presente nell’Asilo di Affori, Milano.

E’ del 1990 il Crocifisso, dipinto ad olio, presente nella Chiesa San Rocco di Carlazzo (Como).

Nel 1978 inizia la sua collaborazione con la Gold Market, editrice di dipinti su lamine d’oro e d’argento. Tra i numerosi lavori eseguiti, rilevante è il ritratto di Papa Carol Woityla realizzato in due formati su lamina d’argento.
Il dipinto originale in tecnica mista verrà poi donato al Santo Padre dall’Inter Football Club di Milano, nella persona del Presidente Pellegrini, ricevuti in udienza in Vaticano.

E’ in tecnica mista il ritratto, realizzato nel 1983, all’Onorevole Sandro Pertini, allora Presidente della Repubblica, donato dall’Amministrazione Provinciale di Alessandria in occasione della visita del Presidente nell’alessandrino.

Nel 1982 pubblica la sua prima monografia curata da Carlo Munari, che di Parmigiani scrive:” Del suo pellegrinaggio nel cuore di una natura che perennemente rinnova se stessa, ogni dipinto è una stazione. In essa, pero’, non solamente uno stato d’animo si sostanzia. Si visualizza piuttosto un atteggiamento dello spirito: la felice, consapevole partecipazione di una creatura al Creato……L’intensità di espressione dell’opera di Parmigiani va direttamente rapportata all’intensità spirituale di cui è dotato l’artista…..Se si dovesse allora azzardare una definizione, si direbbe che Parmigiani è un pittore moderno dal cuore antico”.
Intensità spirituale e di sentimento di cui, già negli anni ’70, il critico Mario Monteverdi aveva scritto: ” Il nostro artista mantiene una piena individualità di stile nella conquista di un mondo poetico la cui validità è connessa con la sopravvivenza dei valori dello spirito, inscindibili da quelli del sentimento”.

Nel 1984 tiene la sua prima mostra personale negli Stati Uniti, presso “Magadini Galleries” a Scottsdale in Arizona.

L’anno 1996 lo vede impegnato in una importante personale allestita presso le sale del Museo delle Arti di Palazzo Bandera a Busto Arsizio (Varese). E’ una tappa fondamentale della sua vita artistica perché sarà lo storico dell’arte Mario De Micheli a curare e presentare il catalogo dell’evento, il primo volume della Nuova Collana “Arte e Musica” , Istituto Seledi, edito dal Museo delle Arti del Palazzo Bandera, nello storico Museo del Teatro della Scala di Milano. Di Parmigiani, Mario De Micheli scrive: “…Forse i suoi quadri sono da considerare il frutto di un vero e tardivo Impressionismo….Egli non ha timore a dipingere con estremo tremore e commozione i paesaggi che gi Impressionisti amavano…..Parmigiani è qui, nella spontaneità della sua espressione, nel valore delle sue immagini immediate e dirette: è qui con la persuasione di una sicura qualità e di un sicuro talento”.

Nel 2000 Tradate, sua città d’adozione, gli dedica una mostra retrospettiva con l’esposizione di un centinaio di opere dal 1956 al 1990, e la pubblicazione di un volume presentato dall’esperto d’arte Silvio Locatelli, che di Parmigiani scrive: “L’uomo e la natura: eterni motivi di osservazione. Aldo Parmigiani sceglie questa strada. Apparentemente la piu’ facile, la piu’ seguita nel corso dei secoli, in realtà la piu’ complessa. Innanzitutto bisogna saper vedere, bisogna saper disegnare, bisogna saper dipingere. Non si è maestri in un’arte senza averla praticata con umiltà e con impegno”.

Nel 2005 con la moglie Enrica pubblica il suo primo libro artistico “Remissel de penser” contenente venti poesie in milanese di Enrica e sei sue litografie in originale.

Nel 2011 il secondo libro artistico “I color de l’anima”, contenente venti poesie in milanese di Enrica e quattro sue acqueforti in originale.

Nel 2010 è ospite nella splendida cornice di Villa Recalcati, sede dell’Ente Provincia di Varese, con un’importante personale antologica di opere dal 1950 al 1990. Il volume pubblicato “La civiltà dello sguardo” è curato da Enrico Badellino, che di lui scrive: “L’emozione, in Parmigiani, è sempre filtrata da un’innata aristocratica compostezza, una finezza e un senso della misura che rendono la sua pittura una magistrale lezione di civiltà dello sguardo”.

Pittore del vero, moderno dal cuore antico, incalcolabile è l’opera di Parmigiani che è entrata a far parte del patrimonio artistico italiano ed estero, confermandolo, oggi, tra i maggiori artisti dell’arte contemporanea. Si spegne a Marzo del 2024.